Nelle foto di seguito, vi mostriamo il tema della grisaglia, una tecnica mista che amiamo moltissimo e che si ispira ad un nobile e antico procedimento pittorico.

L’esecuzione dei ritratti presentati in questa sequenza fotografica, passa però, nella fase iniziale, per la praticità e versatilità del dry brush a olio su tela, appositamente trattata e preparata.

La grisaglia è un procedimento pittorico mirato a definire luci, ombre, volumetrie e profondità per mezzo di un’unica cromia, il grigio, del quale vengono variate le tonalità, le gradazioni, le combinazioni, determinando così la struttura del dipinto.

Dal XV al XIX secolo, la tecnica della grisaglia ha attraversato e caratterizzato la vicenda della pittura europea, diventando uno stilema dei maestri: se ne avvalsero Giotto, Leonardo, Correggio, Caravaggio, i pittori fiamminghi fra i quali Rubens.

Particolarissima fu la grisaglia utilizzata in epoca manieristica dalla scuola veneta, soprattutto da Tiziano Vecellio: una versione che impiegava materie da tavolozza preziose come la terra di Siena e il blu cobalto, pigmenti che, combinati, conferivano alla superficie del dipinto una singolare matericità e ai grigi un gradiente più chiaro e freddo.

Il soggetto viene dunque elaborato in tutta la volumetria con un chiaroscuro neutro, ma non usando il nero.

Utilizzando bensì la terra d’ombra bruciata o il bruno Van Dyck, il blu oltremare o il blu di Prussia insieme al bianco di Titanio, si ottiene una gamma molto estesa e bella di grigi.

La pittura a grisaglia si stende con pennelli abbastanza morbidi, magari quelli a lingua di gatto con fibre sintetiche, ma anche quelli di martora kolinsky sono molto adatti.

Noi, nella nostra variazione al procedimento, abbiamo però realizzato la traccia dei volumi con la tecnica del dry brush a olio, strofinando minime quantità di colore, reso molto magro attraverso l’asciugatura su un cartone assorbente.

È stato utilizzato un sistema di sottili velature, sovrapposte con pennelli quasi scarichi, su una tela preparata ad apposita imprimitura.

Ultimata accuratamente la traccia in monocromatico, si può intervenire con ricche velature successive, a base di colore via via sempre più grasso, valutando la qualità di luce e ombra e cercando di rispecchiare l’originale.

Per le successive velature grasse sono stati utilizzati e aggiunti agli impasti due pregiatissimi prodotti: olio di cartamo e medium veneziano.

Bisogna ricordare che con questo procedimento sono necessari molta pazienza e tempo, ma il risultato finale è davvero eccellente.